sabato 2 aprile 2011

La Passione di Gesù


E' facile parlare della Croce quando non la si sperimenta, io la vivo giorno per giorno, è la mia fede, mi fa spostare le montagne, i macigni che albergano nel mio cuore.

L'immagine “http://immareli.altervista.org/altre/ani.gif” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.La Passione di Gesù
I soldati si avvicinano a Gesù, lo prendono con violenza, lo trascinano fuori dal pretorio e preparano la sua crocifissione; quindi lo riportano di nuovo nel cortile dove prima è stato flagellato, poi lo rivestono di porpora e gli mostrano la Croce.
Ma Gesù non potendo aprire i Suoi meravigliosi occhi perchè doloranti per il tormento delle spine, gli infami gli sollevano le palpebre perchè Egli possa vedere dinanzi a se il Suo olocausto.
Quando medito la via della Croce non posso fare a meno di pensare anche a quella che ha dovuto percorrere il mio amato sposo. Penso i tormenti che ha dovuto patire, la paura e l'angoscia che gli sono stati compagni di viaggio, il baratro, il buio e la solitudine. Il suo bellissmo volto completamente deformato, i suoi occhi luminosi tumefatti, il suo grido di dolore. Alla mente si mescolano le scene del Calvario di Gesù con quelle di Bruno (mio marito). Gesù cade diverse volte, ed oppresso dal peso della Croce, stanco per i patimenti sofferti e sfinito per la eccessiva perdita di sangue, trema in tutto il Suo tormentato corpo e cade con la faccia per terra. Bruno massacrato dal peso dei massi che gli cadono addosso, trema e cade con la faccia per terra (a quaranta metri di profondità). Gesù appena riesce a rimettersi in piedi ed aperto gli occhi per la forza dello stesso spasimo, ecco che si incontra con lo sguardo dell'afflittissima Sua Madre, che fattasi strada tra la folla lo contempla, ed in quei sguardi penetra tutta la forza del loro amore e del loro ineffabile dolore. O Gesù mio se avessi potuto anch'io aiutarTi a portare la pesante Croce e quella del mio amato sposo. Mi consola il fatto che Tu ti sei caricato il peso di tutti i peccati del mondo e quando la Tua Croce bagnata dal Tuo preziosissimo Sangue viene poggiata sulle spalle del Cireneo, sono sicura che in quell'attimo Tu hai sollevato il macigno dal corpo di Bruno e hai preso su di Te tutta la mia e la sua sofferenza. Quella sofferenza e quel vuoto che mi hanno condotta a Te e mi hanno fatto comprendere ed apprezzare la grandezza degli eterni beni del Cielo.
Maria Maistrini

venerdì 4 luglio 2008

giovedì 3 luglio 2008

MORTI BIANCHE: strage degli innocenti. BASTA!!!!




Sono Maria Maistrini, la vedova del geometra Bruno Misuraca, ucciso nella voragine apertasi a Materdei il giorno 5 maggio del 1999. Ogni giorno leggo sui giornali di nuove vedove e nuovi orfani vittime di questa vera e propria carneficina che sono le morti bianche, una piaga che questa nazione non riesce a sanare.
Qualche giorno fa sono stata convocata dal Tribunale Penale di Napoli, attraverso l'organo della Polizia Giudiziaria, per riferire circa la provvisionale disposta dal giudice in seguito alla condanna per omicidio colposo inflitta a Migliore Vincenzo,titolare dell'impresa Leime S.r.L., Arch. Russo Luigi, direttore dei lavori, e Sansone Paolo, amministratore dello stabile di Via Santa Maria della Purità N.45.
In data 3 luglio 2008 ho dichiarato che io e i miei figli non abbiamo percepito la somma in oggetto, nonostante siano passati quasi quattro
anni dalla sentenza di primo grado, confermata in ultimo grado dalla Cassazione.
In questo lasso di tempo tramite il nostro avvocato civilista abbiamo cercato di recuperare la somma che
ci spettava ma attraverso varie indagini abbiamo scoperto che gli imputati hanno alienato tutti i beni e ad oggi risultano nullatenenti. Ogni tentativo si è trasformato in
un buco nell'acqua.
Tramite questo espediente i condannati sono riusciti a sottrarsi ai loro obblighi.
A questo punto, il giudice condannerà gli imputati, non avendo questi adempito agli obblighi di pagamento della provvisionale, alla pena detentiva stabilita dalla sentenza. Pena questa che
non sconteranno perchè beneficeranno dell'indulto. Così la sentenza verrà considerata chiusa e io
e la mia famiglia ci troveremo con un pugno di mosche in mano.
Questa mia tragedia assume anno dopo anno dimensioni sempre maggiori, perchè al danno biologico incalcolabile derivante dalla perdita di mio marito, del padre dei miei figli, si aggiunge la
beffa di una giustizia che non riesce a salvaguardare i cittadini, soprattutto quelli che vengono colpiti da drammi di tale entità. Siamo perduti all'interno di un rete fittissima di burocrazia, cavilli e di leggi balorde (vedi l'indulto) che hanno ridotto questa povera Italia ad un regime di impunità.
Questa mia lettera aperta vuole essere una testimonianza autentica, affinchè la coscienza di chi
ci governa si smuova e una volta per tutte si trovi una soluzione alle morti bianche. So che la mia è un'aspirazione molto ottimistica, ma preferisco far sentire la mia voce,anche se flebile, piuttosto che dileguarmi nel silenzio di chi è sconfitto e vinto.
Devono scomparire i veri e propri "bollettini di guerra" che quotidianamente vengono letti ai tg e lo stato deve fare tutto ciò che è nelle sue forze per non abbandonare le famiglie colpite da queste tragedie e per fare in modo che chi ha sbagliato paghi per le proprie colpe.


Maria Maistrini